Nell’ambito terrestre la mia grande passione sono sempre stati i felini, grandi e piccoli, conosciuti e meno conosciuti.
Per questo a luglio sono andato in Spagna dove, da alcuni anni, è in essere un grande progetto del WWF per determinare l’incremento della popolazione della rara Lince iberica o pardina, una specie ancora oggi minacciata di estinzione. Infatti in questo momento sopravvivono circa 1100 individui in tutta la Spagna ed il progetto di ripopolamento mira a raggiungere i 4000 individui entro il 2030, in questo modo la specie avrà delle garanzie di sopravvivenza. Il progetto è iniziato con la riproduzione di un nucleo di esemplari in cattività i cui giovani sono stati reintrodotti in natura, si sono reinseriti con successo ed ora stanno determinando un incremento costante della popolazione in tutta la Spagna, soprattutto nella regione centrale.
Una cosa curiosa è che prima di partire con la reintroduzione del felino si è dovuto procedere con la reintroduzione del coniglio selvatico, principale preda della Lince iberica, per cui è stato fatto un progetto parallelo; questo progetto ha avuto un grande successo ed ora i conigli selvatici, nei terreni incolti sono estremamente abbondanti e questo sta determinando il grande successo riproduttivo delle Linci.
Molte tenute private (Fincas), con migliaia di ettari di estensione, hanno aderito al progetto del WWF e nei loro territori le linci sono libere di vagare e riprodursi in tranquillità.
In alcune di queste tenute alcune organizzazioni private, di concerto con il WWF, seguono gli animali, li proteggono ed hanno anche costruito dei capanni fotografici a pagamento che consentono, in assoluta sicurezza e rispetto per gli animali, con un po’ di fortuna, di osservarli e riprenderli in libertà. Naturalmente gli introiti dei capanni vanno in parte a sostenere il progetto di reintroduzione.
Io ho trascorso quattro giorni in alcuni di questi capanni ed ho avuto la fortuna di osservare in tre occasioni due femmine di lince pardina, ma soltanto una volta un esemplare è venuto a bere nella pozza d’acqua di fronte al mio nascondiglio e si è lasciato osservare e riprendere per alcuni minuti. D’altronde con gli animali in libertà nulla è scontato e delle volte si passano giornate intere in attesa senza vedere nulla di quello che ci si aspetta. In questa occasione le lunghe attese sono state comunque fruttuose, in quanto le pozze d’acqua poste di fronte ai capanni, in un momento di grande caldo ed arsura, hanno attirato molti altri animali ed ho avuto l’occasione di scattare molte foto e di ingannare l’attesa dell’ambito felino: pernici adulte e pulli, picchi verdi, conigli in abbondanza, upupe, cappellacce, piccioni selvatici ed anche la bellissima Ganga iberica.
Le due femmine di lince pardina che abbiamo visto quest’anno sono madre e figlia e si sono riprodotte dando alla luce quattro piccoli che hanno allevato insieme all’interno di un fienile abbandonato ed io ho avuto la fortuna di riprendere, anche se da molto lontano, la prima uscita all’aperto di una delle due femmine con tre cuccioli al seguito e devo dire che è stata una grande emozione vedere questi tre “micetti” saltellare intorno alla mamma alla scoperta del loro mondo.
Un progetto di salvaguardia che si sta rilevando un grande successo, nella speranza che l’obiettivo dei 4000 esemplari venga raggiunto prima delle aspettative.